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La Predicazione di S.Bernardino

  Data l’inconciliabilità del culto pagano della Fonte Tecta con la religione cristiana, durante il Quaresimale del 1425, venne ad Arezzo San Bernardino da Siena (1380-1444), il quale si impegnò vivacemente per far distruggere la fonte, ma non vi riuscì.

  Infatti, il Santo senese fu cacciato dalla città in maniera violenta, con molta probabilità a causa degli interessi di qualche importante famiglia del luogo.

  Nel 1428, San Bernardino fu nuovamente invitato a predicare ad Arezzo per l’intera Quaresima e riuscì nell’intento precedentemente fallito. Il Santo senese insorse con vigore contro i riti pagani ed, esortando energicamente il popolo, lo guidò fino alla fonte, che fu riempita di macerie e sassi. Tale avvenimento è ricordato nell’affresco di Lorentino d’Andrea nella Chiesa di S.Francesco ad Arezzo nella Cappella Carbonati (immagini a fianco) ed anche nella predella della Pala di Neri di Bicci raffigurante la Vergine Maria (immagini sotto), inizialmente parte dell’Altare Maggiore della Cappella di San Bernardino raffigurante la Madonna della Misericordia con i Santi Michele Arcangelo, Nicola e Bernardino e che adesso si trova al Museo medievale e moderno di Arezzo.

  San Bernardino ordinò di costruire sul luogo della fonte Tecta ‘’unum tebernaculum cum figura glorissime virginis Marie’’. Quest’ultima piccola Cappella, al cui interno risiedeva un affresco di Parri di Spinello, fu eretto nel 1431, ma non ne conosciamo l’aspetto. Infatti, come sostiene Monsignor Tafi, la Cappella fu sostituita poi integralmente dalla Chiesa attuale. L’affresco di Spinello, raffigurante la Madonna della Misericordia, fu alloggiato nell’altare marmoreo dell’attuale Chiesa (immagine sotto).

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